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Coronavirus Roma: sette arresti e 43 denunciati. Morto 58enne senza patologie: vittime salgono a 10

Bar e ristoranti chiusi, in strada solo qualche runner. Mancherebbero mascherine in alcuni ospedali. Attivati 72 posti letto per il trattamento residenziale intensivo per persone non autosufficienti. Chiese chiuse ai fedeli fino al 3 aprile
Giovedì 12 marzo 2020
Nel primo giorno di chiusura dopo il decreto del presidente del consiglio, Roma si è risvegliata deserta. Strade vuote, negozi chiusi e monumenti senza turisti. Ciampino e Fiumicino si apprestano a chiudere alcuni terminal. E per chi è uscito di casa senza un valido motivo sono scattate le sanzioni: 7 arresti e 43 denunce solo nella mattinata. Dal punto di vista sanitario si registrano altri dieci morti (più il decesso dubbio di un clochard) e l'aumento di 50 casi di positività per un totale di 191 casi. Per aiutare lo Spallanzani ad affrontare l'emergenza James Pallotta ha donato 50mila euro (più altri 50 che arrivano invece dalla As Roma).

«Stiamo sperimentando allo Spallanzani un farmaco, già usato per l'artrite reumatoide, insieme ad altri ospedali». Il rassicurante annuncio del direttore sanitario dell'Istituto per le malattie infettive di Roma, Francesco Vaia, ai microfoni di SkyTg24. Il farmaco è già stato somministrato a sei pazienti positivi e in terapia intensiva ricoverati a Napoli ed è risultato efficace nel trattamento della polmonite da coronavirus. «A Roma siamo in controtendenza rispetto al resto d'Italia - ha poi spiegato Vaia - I numeri per ora ci dicono questo. Questa mattina erano 73 i positivi, questa sera 80; in osservazione (sospetti) erano 14 questa mattina ora sono 12. Molti pazienti in terapia intensiva stanno bene».

«Sino a venerdì 3 aprile l'accesso alle chiese parrocchiali e non parrocchiali della Diocesi di Roma, aperte al pubblico, e più in generale agli edifici di culto di qualunque genere aperti al pubblico, viene interdetto a tutti i fedeli». Lo decreta il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis a seguito degli ultimi provvedimenti del governo e della presidenza della Conferenza episcopale italiana. La decisione di chiudere le chiese «è espressione» di responsabilità. «Questo non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta a un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione - si legge nel comunicato della Cei - I sacerdoti celebrano quotidianamente per il Popolo, vivono l'adorazione eucaristica con un maggior supplemento di tempo e di preghiera. Nel rispetto delle norme sanitarie, si fanno prossimi ai fratelli e alle sorelle, specialmente i più bisognosi». La Chiesa quindi in questi giorni di emergenza c'è ed è presente. «Con questo spirito, viviamo i giorni che abbiamo davanti: quelli fino al 25 marzo (termine dell'attuale decreto), quelli successivi, nei quali resta in vigore il decreto precedente (fino al 3 aprile), quelli che traguardano».

E' morto mercoledì, al Policlinico Umberto I, un uomo di 58 anni. Il paziente è arrivato in ospedale quando le sue condizioni erano già disperate e non c'è stato più nulla da fare. Oltre all'età, sicuramente non avanzata come le altre persone decedute finora a causa o con il Covid 19, l'uomo sembra non soffrisse di patologie pregresse. La vittima è un ufficiale, un tenente colonnello per la precisione, in servizio presso il segretariato generale del ministero della Difesa a Roma. Era a casa ed era malato da giorni: le sue condizioni si sono aggravate all'improvviso. I suoi colleghi sono stati messi in smart working. Salgono così a dieci i decessi, mentre altri 50 sono i casi di persone positive al Coronavirus per un totale di 191 casi. A fare il punto è l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, che fornisce anche un'altra cifra: sono in 411 a terminare la quarantena.

Primi arresti per il mancato rispetto dell'ordine di restare a casa per l'allarme coronavirus. Si tratta di sette persone, tutte di nazionalità straniera, che i carabinieri hanno trovato a giocare a carte su alcune panche davanti alla stazione Eur Fermi della metro B. I sette sono fuggiti ma sono stati tutti ripresi. In realtà l'arresto è scattato per aver fornito false dichiarazioni alle forze dell'ordine perché alla domanda sul motivo che li aveva spinti a uscire di casa hanno risposto che era per motivi di lavoro. Un successivo accertamento ha consentito ai carabinieri di scoprire che non era vero - nonostante i sette avessero sottoscritto l'apposita autocertificazione - e quindi sono stati denunciati per l'inosservanza al divieto di circolare senza un valido motivo e sono finiti in manette per aver dichiarato il falso. Ora sono liberi dopo l'udienza di convalida davanti al gip. Sempre nelle ultime ore i militari dell'Arma hanno denunciato 43 persone sorprese fuori casa senza giustificato motivo. Alcune a piedi, altre in auto fra San Pietro, Eur, Aurelio, Re di Roma. La responsabile di un circolo a Torre Angela è stata denunciata e multata con una sanzione di 3 mila euro per aver tenuto aperta l'attività in cui vendeva anche abusivamente bevande alle persone non iscritte.

di Rinaldo Frignani, Laura Martellini, Clarida Salvatori e Luca Valdiserri
Fonte: Corriere della Sera
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